Amici 22, Michele Bravi scrive una lettera ai ragazzi in vista del serale

Michele bravi

Mercoledì sera, a sorpresa, sulla pagina ufficiale di Amici sono comparsi i nomi dei tre giudici del serale di Amici 22, che prenderà il via sabato 18 marzo.

Per questo serale Maria ha deciso di rinnovare completamente la giuria, pertanto Stash, Emanuele Filiberto di Savoia e Stefano De Martino lasceranno il posto a Cristiano Malgioglio, Giuseppe Giofrè e Michele Bravi.

Proprio quest’ultimo ha deciso di scrivere ai ragazzi una lunga lettera in vista del serale per presentarsi a loro e fargli qualche raccomandazione:

Cari ragazzi di Amici,
io sarò una delle tre persone sedute sulla poltrona rossa a guardarvi nel vostro primo grande spettacolo. È finalmente arrivato il momento in cui dovete restituire la sicurezza che vi hanno regalato tutte le persone che hanno speso anche solo un secondo delle loro giornate per capire cosa avevate da raccontare. Il pubblico sarà, per voi che state diventando professionisti, una delle più grandi storie d’amore della vostra vita. Se durante le puntate pomeridiane anche gli spettatori erano illuminati dai riflettori, col serale la luce sarà solo per voi.

Michele Bravi ha voluto anche dare qualche consiglio agli allievi che per la prima volta calcheranno il palco del serale di Amici 22:

Non dimenticate mai di illuminare chi vi ascolta e guarda, non abbiate mai paura di dare spudoratamente agli altri tutto quello che è ammassato dentro di voi. E anche quando vi sembrerà di non avere nulla, non abbiate paura di darlo tutto quel nulla.
Tutti hanno qualcosa da dire, noi abbiamo la fortuna sacra di avere anche qualcuno che ci ascolti. Non possiamo che esserne grati.

Il cantante ha poi voluto rassicurare i ragazzi e spigare loro che tipo di giudice sarà:

Sono stato chiamato a giudicare e proverò a farlo con una premessa. Non ho mai pensato che esistessero brutte canzoni e belle canzoni, brutte esibizioni e belle esibizioni. Penso che esistano canzoni che posso capire e canzoni che non posso capire, esibizioni che riesco a decifrare e altre che parlano una lingua che non conosco. Spero di potervi comprendere e decifrare sempre. Se non dovesse accadere, non pensate mai che il mio possa essere un giudizio negativo, sarà soltanto la richiesta di uno spettatore che cerca di dirvi ingenuamente: “Spiegalo anche a me, fai entrare anche me”.