Nel corso della penultima puntata del pomeridiano di Amici 22, andata in onda la scorsa domenica, la maestra Alessandra Celentano ha deciso di eliminare Paky, spiegando che secondo lei ci sono ballerini più bravi nella scuola, tra cui Alessio.
Intervistato da Mondotv24, Paky ha raccontato come ha preso la sua eliminazione da Amici 22:
Io in realtà ci sono rimasto un po’ però penso sempre al positivo, questa esperienza mi ha dato tanto a livello personale. Era un grandissimo un sogno ma ho preso quello che potevo prendere, sono felice lo stesso.
E sulla Maestra Celentano:
Ogni volta che vedevo che c’era la maestra Celentano a lezione ero molto più stimolato, io la chiamo genio perchè mi dava consigli che mi cambiavano completamente la coreografia. Io volevo lei come maestra.
In molti hanno criticato il suo atteggiamento nei confronti di Maddalena, proprio sul loro rapporto Paky ha spiegato come stavano davvero le cose:
Tra me e Maddalena c’è sempre stata una semplice amicizia, sono io che ho frainteso ma da parte sua c’è sempre stata amicizia. Poi abbiamo chiarito e mi sono scusato. Quando sono andato via c’era rimasta male e io mi sono riscusato per l’ennesima volta.
Secondo Paky proprio a causa di quanto accaduto in casetta non è riuscito a farsi conoscere appieno dal pubblico:
Non credo che il pubblico a casa abbiamo conosciuto Paky a 360 gradi perchè a livello personale ho peccato, però si sbaglia e si impara.
Tra i ragazzi, invece, quello che gli è stato più vicino è Samu:
Samu non lo definisco un amico ma è proprio un fratello, lui mi ha dato un sacco, mi stava sempre vicino, è un ragazzo d’oro, veramente speciale. Ho detto che se Samu vince vado a Monreale a festeggiare con lui.
Infine, il ballerino ha svelato cosa gli piacerebbe fare dopo Amici e a quali ballerini si ispira:
Dopo Amici a livello tecnico mi vedo molto più pulito nei movimenti, mi piaccio molto di più. A livello di sogni, il mio sogno è ballare al super bowl ma mi piacerebbe molto ballare per qualche cantante. Io mi ispiro a Giuseppe Gioffrè e a Daniele Sibilli, vorrei fare un percorso simile al loro.